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Lunedì, le autorità antitrust europee hanno aperto le prime indagini sui giganti tecnologici statunitensi Apple, Google, Meta e Amazon per potenziali violazioni del nuovo Digital Markets Act che potrebbero potenzialmente portare a pesanti sanzioni imposte alle società.
Apple, Google, Meta, Microsoft, Amazon e ByteDance sono indagati per violazioni DMA
La nuova legislazione storica, entrata in vigore il 7 marzo, mira a sfidare il potere delle Big Tech creando uno spazio online più equo in cui le aziende più piccole possano competere, offrendo allo stesso tempo agli utenti più libertà di spostarsi tra servizi rivali come piattaforme di social media, browser Internet, e app store.
Durante una conferenza stampa, il commissario per il mercato interno dell’UE, Thierry Breton, ha affermato che i regolatori non sono convinti delle soluzioni di conformità DMA fornite da Alphabet – la società madre di Google, Apple, e Meta poiché non sono riusciti a “rispettare i loro obblighi per un digitale più giusto e aperto”. spazio per i cittadini e le imprese europee”.
Nel frattempo, i sei “gatekeeper” – Google, Meta, Apple, Microsoft, Amazon e ByteDance – affermano di aver schierato un ampio team di ingegneri per soddisfare gli obblighi del DMA e dare agli utenti più libertà nella scelta dei servizi concorrenti.
Il nuovo standard Apple sulle commissioni sugli sviluppatori terzi sotto i riflettori dell’UE
Apple è oggetto di indagini per verificare se rispetta i requisiti dell’UE di consentire agli utenti di eseguire facilmente azioni come disinstallare app sull’iPhone, modificare le impostazioni predefinite sul proprio sistema operativo iOS o passare a un browser o motore di ricerca rivale sullo smartphone.
Le autorità di regolamentazione sono preoccupate anche per le misure “anti-sterzo” implementate da Apple che limitano la capacità degli sviluppatori di app iOS di informare gratuitamente i propri utenti sui servizi esterni all’App Store dell’azienda. Apple ora addebita una commissione del 27% su ogni transazione effettuata su app store iPhone di terze parti.
L’azienda con sede a Cupertino, in California, ha dichiarato di essere fiduciosa nei suoi piani di conformità DMA. Apple afferma di aver mostrato reattività nei confronti della Commissione e degli sviluppatori durante tutto il processo e di aver considerato il loro feedback prima di apportare il cambiamento di politica.
Google è indagato per aver discriminato servizi rivali sul suo motore di ricerca
La Commissione Europea sta inoltre esaminando se il gigante della ricerca su Internet Google abbia favorito le sue offerte come Google Shopping, Google Voli e Google Hotels rispetto ai rivali e abbia discriminato i servizi di terze parti nei risultati di ricerca.
La Commissione ha criticato sia Apple che Google per le loro strutture gratuite, affermando che le società andavano contro l’obbligo della DMA di consigliare prodotti e servizi di terzi “gratuitamente”.
Amazon ha declassato i rivali, mentre Meta ha introdotto un modello di abbonamento per Facebook senza pubblicità
Amazon è sotto indagine per presunto declassamento di prodotti di terze parti mentre promuoveva i propri articoli sul mercato. Un portavoce della società ha affermato che è conforme al Digital Markets Act e si è “impegnata in modo costruttivo” con la Commissione sui suoi piani per aggiornare le sue politiche di prezzo e di rastrellamento, e continuerà a farlo man mano che l’indagine procede.
Anche Meta si è aggiunta al mix dopo aver introdotto lo scorso novembre un controverso servizio di abbonamento per la rimozione della pubblicità dalle sue piattaforme di social media Instagram e Facebook. Il commissario Breton ha affermato che la società di proprietà di Mark Zuckerberg dovrebbe offrire gratuitamente l’opzione senza pubblicità.
Meta ha affermato che sta lavorando su come conformarsi alle linee guida della DMA. Un portavoce dell’azienda ha affermato che gli abbonamenti come alternativa alla pubblicità sono un “modello di business ben consolidato in molti settori” e Meta ha progettato il servizio “Abbonamento per nessuna pubblicità” per “affrontare diversi obblighi normativi sovrapposti”, che include il DMA.
I trasgressori del DMA dovranno pagare multe pari al 10% del loro fatturato annuo
Le indagini della Commissione europea sui sei gatekeeper saranno completate entro un anno. Le autorità di regolamentazione hanno ordinato alle società di conservare alcuni documenti vitali, che consentiranno alle autorità di regolamentazione di accedere a informazioni rilevanti per le indagini attuali e future.
Se ritenuta colpevole di non aver rispettato la nuova legge, la Commissione Europea – il braccio esecutivo del blocco – potrebbe imporre sanzioni fino al 10% del fatturato annuo globale delle aziende. I recidivi rischiano sanzioni fino al 20%.
Le autorità di regolamentazione antitrust statunitensi stanno inoltre reprimendo le Big Tech per presunte pratiche anticoncorrenziali che potrebbero portare allo smantellamento di diverse aziende.